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Banksy, il ‘grande comunicatore’ in mostra a Trieste

Trieste si prepara ad accogliere i visitatori alla grande mostra dedicata a Banksy, uno degli artisti più popolari e controversi del panorama contemporaneo. The Great Communicator. Banksy – Unauthorized exhibition, a cura di Gianni Mercurio e organizzata da PromoTurismoFvg in collaborazione con Madeinart, è in programma dal 25 novembre 2022 al 10 aprile 2023 al salone degli Incanti di Trieste. In questa esposizione, si intende condurre l’attenzione per la prima volta su un aspetto fondamentale del writer di Bristol, non ancora indagato da altre mostre e che probabilmente ha avuto un ruolo chiave nel suo percorso artistico: la sua capacità di grande comunicatore, ruolo quanto mai attuale anche alla luce delle sue opere recentemente rivendicate in Ucraina. È proprio dalla sua abilità di comunicare e di utilizzare in modo unico i canali di comunicazione del suo tempo, dai social media alle vere performance live per raccontare la sua arte, che nasce la necessità di questa mostra. Il percorso espositivo si compone di cinque sale con oltre una sessantina di opere originali che ripercorrono il notevole lavoro di Banksy: dalle sue radici e ispirazioni, fino ai giorni nostri.

L’esposizione

La mostra si apre con una prima sala con opere di artisti e di movimenti a cui l’autore si è ispirato, tra cui Keith Haring, Andy Wharol e Blek le Rat, oltre ai poster del maggio francese dai quali Banksy ha ripreso il minimalismo, la comunicazione delle rivolte e l’uso dello stencil, ma anche le opere legate ai situazionisti e al concetto di comunicazione di massa. Infine i graffiti della New York anni Ottanta, fondamentali per i murales. La seconda sala propone una riproduzione dello studio di lavoro di Banksy con i materiali utilizzati oltre all’esposizione di opere che fanno riferimento alla società britannica con l’obiettivo di comunicare una forte critica al suo paese come un iconico ritratto di Winston Churchill con una cresta punk.

Si continua con l’opera intitolata Devolved Parliament che rappresenta il parlamento inglese composto da scimmie al posto dei deputati, e ancora, alcune opere con i topi, animali che spesso tornano nelle opere di Banksy e che assumono una dimensione metaforica. La terza sala si focalizza invece sulle proteste e sul capitalismo dove è possibile ammirare tra le varie opere il celebre lanciatore di fiori. Proseguendo nella quarta sala ci si sofferma sul tema della guerra e della violenza. La sua è una posizione umana a 360 gradi, più che un impegno politico è una lotta culturale contro la guerra e contro le logiche che la producono. I suoi messaggi sono spesso un invito alla resistenza, cioè un’opposizione alle cause, come unico modo per scongiurarne gli effetti.

In questa sezione troviamo esposta la celebre opera Napalm con la bambina vietnamita in fuga dal bombardamento mano nella mano con due mascotte dell’entertainment nel mondo contemporaneo, oltre a un’area dedicata al racconto delle sue più celebri performance come il Walled Off Hotel a Betlemme situato di fronte al muro che separa Israele e Palestina, un vero e proprio hotel che ospita opere d’arte di Banksy e installazioni, e poi un negozio, ironicamente denominato Wallmart, evocando la multinazionale statunitense proprietaria della catena di negozi al dettaglio Walmart, che fornisce i materiali necessari ai clienti che vogliono dipingere sul muro adiacente. Spazio anche alla musica, che ha rappresentato per Banksy un aspetto importante della sua carriera di artista e della sua stessa vita con 37 copertine originali di dischi. Nella quinta e ultima sala, attraverso un’installazione multimediale, saranno proiettati video sul lavoro dell’artista e i murales nella loro collocazione originale.https://www.wired.it/banksy-mostra-trieste-grande-comunicatore/

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Monet e gli impressionisti in Normandia

pittura del ‘800

Monet e gli Impressionisti in Normandia

Dal 4 febbraio al 5 giugno 2022 arriva al Museo Revoltella di Trieste un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la…04/02/2022 05/06/2022

Friuli Venezia Giulia

Trieste

Dal 4 febbraio al 5 giugno 2022 arriva al Museo Revoltella di Trieste un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia. Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet – in mostra insieme a molti altri – colgono l’immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.La mostra “Monet e gli Impressionisti in Normandia” è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie – tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da prestiti provenienti da Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da collezioni private e ripercorre le tappe salienti della corrente artistica: opere come 

Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, 

La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, 

Camille sulla spiaggia (1870) di Monet, 

Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir – tra i capolavori presenti in mostra – raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l’esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp – rappresentati nelle opere in mostra al Museo Revoltella – diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista.

continua a leggere https://museorevoltella.it/monet-e-gli-impressionisti-in-normandia/

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Tutelati nuovi beni culturali in Friuli Venezia Giulia 8 giugno 2021

Nuovi beni tutelati in Friuli Venezia Giulia

dal MiC – Ministero della cultura 

Anche un edificio eclettico nel “borgo armeno” a Trieste e i dipinti murali del monumento ai caduti partigiani di Casarsa (PN)

Questo è l’esito della della Commissione Regionale del Patrimonio Culturale che si è riunita l’8 giugno 2021 presso il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Friuli Venezia Giulia in Palazzo Economo a Trieste.

tre nuovi beni tutelati sono

  • ​due dipinti murali raffiguranti San Paolo e Santo Stefano, già Tomba monumentale ai caduti nel Cimitero di Casarsa della Delizia (PN)
  • edificio in via Tigor 9 a Trieste
  • sei mobili contenitori della collezione tessile delle Orsoline, già Monastero di Sant’Orsola a Gorizia

Il link per approfondimenti e immagini dei beni tutelati è

https://www.fvg.beniculturali.it/it/21/modulo-news/344/resoconto-della-seduta-n_-li-dell-8-giugno-2021

Alla seduta, presieduta dal Segretario regionale Roberto Cassanelli, hanno partecipato in qualità di componenti il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio FVG Simonetta Bonomi, il Soprintendente Archivistico Luca Caburlotto e il Direttore regionale Musei FVG Andreina Contessa.

La Commissione Regionale Patrimonio Culturale è un organo collegiale con competenze interdisciplinari. È presieduta dal Direttore del Segretariato regionale; gli altri componenti sono il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Soprintendente Archivistico, il Direttore della Direzione regionale Musei.http://vocedelnordest.it/?p=16370

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Piazza San Giacomo Udine

foto di Roberto Bardelli

La chiesa di San Giacomo è un edificio di culto edificato nel 1378 per volere della Confraternita dei pellicciai, inizialmente come cappella che venne poi ingrandita. È situato nell’antica piazza di Mercatonuovo o delle Erbe, poi piazza Matteotti, ma più conosciuta come piazza San Giacomo.

La facciata attuale risale al 1525 ad opera di Bernardino da Morcote, mentre la cappella laterale fu aggiunta dopo il 1650. Sopra il portale è collocato l’orologio, sormontato da un balcone, ed inoltre la cella campanaria aperta da una bifora. Accanto sorge la cappella delle Anime realizzata nel 1744.

Aglli altri tre lati della piazza si affacciano antichi palazzi, alcuni dei quali hanno ancora tracce di affreschi; al centro della piazza, rialzata rispetto alla strada, vi è una colonna risalente al 1487 con un cima la statua della Vergine ed una fontana cinquecentesca, progetto di Giovanni da Udine.

A sinistra della chiesa, nella adiacente piazzetta si può notare un pozzo a pianta poligonale con edicola retta da colonnine; risale al 1486.

L’interno della chiesa è stato pesantemente riadattato in epoca barocca; il soffitto è stato decorato da Pietro Venier con Storie di san Giacomo. Altre opere che si possono ammirare all’interno:

  • Vergine con sante Apollonia ed Agata, opera di Fulvio Griffoni risalente al XVII secolo, collocata sul primo altare di destra;
  • San Fabio intercede per le anime purganti, opera di Pietro Venier risalente al XVIII secolo, collocata sul secondo altare di destra;
  • Vergine attorniata da santi di Antonio Carneo sul primo altare di sinistra;
  • due statue raffiguranti l’Arcangelo Raffaele e una Donna velata di Antonio Corradini.

Oratorio della Madonna del Suffragio

L’interno è decorato da Biagio Biagetti ed è stato completamente rifatto nel 1912; oltre che dalla piazza, vi si può accedere dall’attigua chiesa. Sopra il portale di ingresso è presente la grande tela di Michelangelo Grigoletti, raffigurante il Valore del suffragio (1865).

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giacomo_(Udine)

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Arte al femminile (438) — Ragazze di mezza stagione

Maria Ippoliti nasce a Udine nel 1861. La madre Angela Luigia è di origini nobiliari, il padre Virginio è un alto funzionario dell’Intendenza di Finanza. Nel 1885 la famiglia si trasferisce a Venezia. Maria s’iscrive all’Accademia di Belle Arti, frequentando il corso dedicato alle vedute di paese e di mare. Dipinge scorci della cosiddetta Venezia […]

Arte al femminile (438) — Ragazze di mezza stagione
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A Udine e Monfalcone la Marcia di liberazione dell’arte

Sabato 6 febbraio, dalle 16, la Marcia della Liberazione accenderà le luci dell’Arte con i musicisti, i poeti, i cantanti, i ballerini e tutti quegli artisti che vorranno esibirsi davanti ai Teatri chiusi e nelle Piazze d’Italia per dare voce ai creativi e a tutti coloro i quali lavorano nel mondo dello spettacolo.

“La chiusura protratta nei mesi di teatri, cinema, musei e di tutti i luoghi deputati alla cultura sta portando al collasso un intero settore economico, mortificando un Paese come l’Italia, da sempre espressione di quella Bellezza Artistica che l’ha resa grande nel mondo”, spiegano gli organizzatori della manifestazione che, nella nostra regione, farà tappa a Udine e a Monfalcone.

“Al di là delle motivazioni legate alla diffusione del Covid-19, esiste una deliberata volontà di un sistema che desidera mortificare l’Arte a tutto vantaggio di campi del sapere più funzionali al potere economico e della finanza, come i lavori legati alla tecnologia o alla sicurezza”, si legge ancora nella nota di presentazione dell’evento. “Ne è la prova la recente campagna diffusa dal governo britannico in cui s’invitano gli artisti a convertirsi in informatici o in lavoratori del mondo digitale poiché l’Arte sarebbe improduttiva. Un governo che dovrebbe essere al servizio dello sviluppo della persona umana, arriva addirittura a fare propaganda affinché musicisti, scultori, ballerini, attori, scrittori e poeti si convertano per fare gli informatici o mestieri funzionali esclusivamente al sistema”.

https://www.ilfriuli.it/articolo/spettacoli/a-udine-e-monfalcone-la-marcia-di-liberazione-dell-arte/7/236090?fbclid=IwAR1OnPnloAhcmuEott0-P6LqrzML1dLgCQeDU_Y27llJ_LuyPa-rT1zLSiw

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Un quadro dalla Carinzia a Stolvizza

La pala d’altare di S. Giovanni/Oltarna slika Sv. Janeza

Nell’ambito della mostra etnografica «Od puvijala dardu kärsta/Dalla nascita al battesimo/Od rojstva do krsta», che il Museo della gente della Val Resia ha allestito a Casa Buttolo Ploc a Stolvizza/Solbica di Resia, è esposta anche una pala d’altare raffigurante S. Giovanni Battista. Da decenni era conservata, in condizioni non ottime e senza cornice, nella sacrestia della chiesa di Stolvizza, ma nulla si sapeva della sua provenienza e dell’autore. Oltre alla lettera A. – probabile iniziale di un nome – e a un cognome – da me interpretato in un primo momento come Venier – sul dipinto vi sono anche le lettere Klage, che mi hanno fatto supporre la parola Klagenfurt e il numero 95.

Dopo una breve ricerca senza risultato, con l’aiuto dell’amico Franc Kattnig, della minoranza slovena carinziana di Rosegg/Rožek nella Rosental/Rožna dolina, ho potuto ricostruire parte della storia del dipinto. Anche in base a quanto emerso dalle sue ricerche agli archivi storici di Klagenfurt, posso affermare che a dipingere il quadro fu il pittore accademico e restauratore August Veiter, figlio di uno scultore, nato l’1 agosto 1869 a Kindberg in Stiria. Dopo gli studi artistici a Roma e Monaco, alla fine del XIX secolo arrivò a Klagenfurt e si affermò come pittore di quadri raffiguranti i santi. Si presume che lì nel 1895 dipinse, in olio su tela, il S. Giovanni Battista qui ricordato. Con ogni probabilità l’opera fu realizzata per dotare lo spazio finale della navata nord della chiesa di Stolvizza, realizzato tra il 1830 ed il 1834, di una piccola pala d’altare.

Dal 1902 al 1909 August Veiter lavorò all’Accademia di Monaco. Dopo la morte prematura di sua moglie, una donna di Monaco con cui ebbe un figlio, Theodor Veiter, ritornò a Klagenfurt e operò anche come restauratore nelle chiese. Cercò di dare il suo contributo alla vita pubblica della città; dal 1918 al 1931 fu membro del consiglio comunale di Klagenfurt nelle fila del Partito cristiano sociale. Nel periodo difficile del primo dopoguerra (quando la Carinzia era in pericolo di disgregazione) l’artista ottenne la protezione della città capoluogo di Klagenfurt da parte del Comando militare italiano. Per questo gli furono conferite l’onorificenza della Croce carinziana e la cittadinanza onoraria. Non mancarono altri riconoscimenti.

Veiter divenne titolare della Medaglia d’oro dell’Accademia delle arti di Monaco e della Medaglia d’onore d’argento della Repubblica austriaca (1930). Nel 1954 divenne professore onorario. August Veiter morì il 15 dicembre 1957 a Klagenfurt. (Sandro Quaglia)

https://www.dom.it/slika-ki-je-na-solbico-prisla-s-koroske_un-quadro-dalla-carinzia-a-stolvizza/

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Il Settecento a Udine e in Friuli Venezia Giulia

Omaggio a Giambattista Tiepolo (1696-1770) nel 250° anniversario della sua scomparsa con ‘I cieli e le terre di Tiepolo – Il Settecento a Udine e in Friuli Venezia Giulia’. Fino al 12 febbraio 2021 prosegue il progetto di 12 incontri in Friuli Venezia Giulia per celebrare l’opera del Maestro veneziano e illustrare un’epoca feconda e illuminata, che vide all’opera anche il genio di Antonio Zanon, Jacopo Linussio e Giuseppe Tartini.


Venerdì 5 febbraio, alle ore 15.30, a Palazzo Coronini Cronberg, a Gorizia, l’incontro d’arte e visita guidata ‘Il Settecento illuminato di Gorizia: da fortezza a crocevia di culture’.
La prenotazione è obbligatoria:
ITINERARIA I-Mobile +39 347 2522221 E-mail itineraria@itinerariafvg.it Web site http://www.itinerariafvg.it

https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/il-settecento-a-udine-e-in-friuli-venezia-giulia/6/235777

 Giambattista Tiepolo (o Giovanni Battista o Zuan BatistaVenezia5 marzo 1696 – Madrid27 marzo 1770) è stato un pittore e incisore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.

per saperne di più vai qui

https://it.wikipedia.org/wiki/Giambattista_Tiepolo