V tem tednu nas je pa pošteno pregrelo. V soboto sva se morala umakniti višje, kjer se da vsaj malo dihati. Za planinski izlet sva si izbrala Vogel (1.922 m), ki ga še nikoli nisva obiskala. Seveda sva že bila večkrat z gondolo na “Voglu” in se malce sprehodila, ampak planinarila pa v teh koncih […]
Pohod šestih mostov, s katerim krajani Mosta na Soči, Volč in Tolmina promovirajo čim prejšnjo obnovo mostu in novogradnjo treh brvi, ki bi posodobili prometne in peš tokove in nadgradili turistično infrastrukturo. Do takrat pa nas na mestih dveh brvi prepeljejo preko reke Soče s splavom in rafti… Še posebej zaželjena je brv med Tolminom […]
«Piazza Oberdan era piena di gente che gridava in un alone di luce scarlatta. Attorno al grande edificio invece c’erano uomini in camicia nera che ballavano gridando: “Viva! Viva!”. Correvano di qua e di là annuendo con il capo e scandendo: “Eia, eia, eia!”. E gli altri allora di rimando: “Alalà!”. Improvvisamente le sirene dei […]
Monteaperta–Viškorša è una frazione di 219 abitanti del comune di Taipana, in provincia di Udine. Questo villaggio, una volta Villa indipendente (citato nell’ispezione canonica del 10 giugno 1737 come Villa di Monteaperta) che comprendeva anche le frazioni di Cornappo, di Ponte Sambo e di Debellis, è attualmente compreso nel comune di Taipana-Tipana della provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, che è distante 3,93 chilometri. Monteaperta fa parte dell’Iter Aquileiense o Cammino Celeste: si tratta di un passo o via di pellegrinaggio molto vecchio, con una lunghezza totale di 360 km, che collega il santuario di Maria Saal (Austria) e Brezje (Slovenia) ad Aquileia, in Italia.
da wikipedia
Monteaperta sorge a 659 ms.l.m., tra i rilievi delle Prealpi Giulie, nel bacino del rio di Monteaperta e del torrente Cornappo. La frazione si estende per oltre 2 km di lunghezza, tra 500 e 659 metri, in posizione panoramica ai piedi del Gran Monte, una grande catena montuosa situata tra i torrenti del Cornappo, del Torre e del fiume Isonzo. Il territorio su cui si estende Monteaperta fa parte di una vasta area denominata Alta Valle del Torre o Alta Val Torre della Slavia friulana chiamata Benečija . Da un punto di vista geomorfologico la catena del Gran Monte è, a partire dalla pianura friulana, il primo gruppo di monti di grandi dimensioni che costituiscono le Prealpi Giulie, di altitudine superiore ai 1600 metri. La roccia è calcarea, con fenomeni carsici (inghiottitoi, doline e grotte). L’area nei pressi della frazione è ricca di sorgenti (come la sorgente del Vescovo) che alimentano città vicine.
Persone legate a Monteaperta
don Arturo Blasutto (1913-1994), sacerdote. Nacque a Monteaperta il 23 ottobre 1913. Celebrò il 26 luglio 1936 a Monteaperta la sua prima messa. Vicario a Oseacco di Resia, Liessa (comune di Grimacco) fino 1955 dove fu rimosso dal suo incarico perché parlava sloveno e si ritirò a Monteaperta. Il 26 luglio 1986 celebrò con due sacerdoti nativi di Monteaperta, don Luigi e don Celeste Blasutto, il 50º anniversario della sua prima messa. Morì il 17 settembre 1994. Monsignore Alfredo Battisti, arcivescovo di Udine celebrò la messa funebre nella chiesa parrocchiale di Monteaperta.
don Celeste Blasutto (1915-2000), sacerdote. Nacque a Monteaperta il 10 novembre 1915. Fu ordinato sacerdote nel 1941. Trascorre il tempo di guerra come prete a Vittorio Veneto (1941-1943), poi come insegnante (1943-1945). Dal 1945 al 1947 lavora a Torino, Revigliascoe Alpignano nel dipartimento di stampa e di propaganda per la fede. Nel 1947 andò in Mozambico e lavorò come curato di Mambone e Maimelane (1947-1950). 1950 diventò superiore e parroco di Maimelane fino 1964 quando fu trasferito a Mapinhane poi Muvamba, Massinga, Funhalouro e Mambone. Nel 1976, per motivi di salute, tornò in Italia e continuò la sua missione ed il suo servizio pastorale a Genova, Milano e Bedizzole. Si recò in Svizzera, dove lavorò come cappellano presso l’ospedale di Locarno. Nel 1984 si ritirò definitivamente alla casa missionaria del Beato Giuseppe Allamano a Alpignano. Il 11 luglio 2000, dopo essersi fratturato il femore e a causa di complicazioni polmonari, morì. Monsignore Aldo Mongiano celebrò la messa funebre il 13 luglio 2000.
Jan Niecislaw Baudoin de Courtenay (1845-1929), slavista e linguista. Nacque a Radzymin (Polonia) il 13 marzo 1845. Laureato in filosofia aLipsia (Germania), fu professore di filologia slava presso le università di San Pietroburgo, Kazan’, Dorpat e Cracovia. È famoso per la sua teoria del fonema e dell’alternanzafonologica. Dedicò la sua particolare attenzione al dialetto resiano e ai dialetti slavi del Torre, raccogliendo importantissimi materiali dialettologici negli anni 1873-1901, consegnati già nel 1902 alla Biblioteca Accademica Imperiale delle Scienze di San Pietroburgo: Materialy dlja južnoslavjanskoj dialektologiji i etnografiji (1895). In questo libro consacra 16 pagine a Monteaperta (“Viskwòrša”), scritte durante i suoi soggiorni del 1873 e del 1901 a Monteaperta. Fu l’amico di Paolo e Giovanni Pascolo di Monteaperta (Pàuli e Žwan Pascolo-Sòwt): “Per i N° 273-295, …, sono debitore a Ivan Pascolo detto Sout, (Žwan Pascolo-Sòwt), di anni 65, di Monteaperta inferiore; nel 1901 era già stato sepolto”. Morì il 3 novembre 1929 a Varsavia (Polonia).
Pavle/Paolo Merkù, compositore e noto slavista. Nacque a Trieste il 12 luglio 1927. Laureato in slavistica a Lubiana, ha conseguito il dottorato a Roma. Professore di sloveno, giornalista, si è dedicato per molti anni in regione Friuli-Venezia Giulia alla raccolta di materiale etnografico. Ha raccolto e trascritto poesie, canti e racconti di Monteaperta.
A Monteaperta nel Borgo di Sopra , esisteva un laboratorio di Liuteria antica di Marco Ternovec dove si restaurano e producono viole da gamba e violini .Il signor Marco Ternovec ha sposato Rika Murata che si esibisce in molti concerti.Ora si è trasferito in Germania.
Oltre al rinomato bulbo resiano, nella Val di Resia si coltivano patate, fagioli, e altre orticole, e un po’ di grano saraceno (Jöjda), ortaggi che furono le principali coltivazioni anche in passato. Il grano saraceno per esempio, veniva consumato come polenta, costituiva l’alimentazione di base per la popolazione resiana. L’agricoltura si effettua nei piani vicini alle principali frazioni della valle e alcuni abitanti coltivano i propri orti anche in prossimità delle “planine” (stavoli di montagna).
Passeggiando per i boschi e prati della Val Resia, a seconda della stagione, si possono raccogliere diversi frutti: dai lamponi e more, alle noci e noccioline, nonchè altri preziosi doni della natura quali i fiori di sambuco, diverse varietà di funghi e numerose specie di erbe spontanee impiegabili, oltreché in erboristeria, anche in cucina o come pronto rimedio a piccoli malesseri.
La tappa odierna del mio viaggio virtuale attraverso l’Italia è rappresentata dal Friuli Venezia Giulia, una regione a suo modo di frontiera, decentrata rispetto alle maggiori città e attrattive turistiche del Paese e per questo spesso dimenticata tanto dai tour operator quanto dai privati che stanno programmando le proprie vacanze. Io stessa non vado in […]
Questa volta vi presento un altro problema per la Carnia: quello della salvezza delle sue bellezze e dei segni della sua storia antica e materiale. Leggo che sono molte qui le persone, che le forze dell’ordine cercano di identificare, che girano con un metal detector in mano, oggetto che dovrebbe venir vietato. Ma ci sono…
nelle Valli del Natisone – Nel mondo vegetale della val Erbezzo
Escursione botanica alla scoperta del mondo vegetale di Altana e Seuza, sui versanti della valle dell’Erbezzo, con super pranzo alla Trattoria Da Walter
4 giorni alla scoperta di alcuni angoli del Friuli al confine con la Slovenia. Conosceremo le Valli del Natisone, il Collio e le Prealpi Giulie, con i loro abitanti, camminando tra praterie, trincee, vigneti e rupi.
Suha è un villaggio situato nei dintorni di Škofja Loka, nella regione dell’Alta Carniola in Slovenia. È un antico insediamento, con la sua prima menzione in documenti risalenti al 973. La chiesa a navata unica dedicata a San Giovanni Battista (Cerkev sv. Janeza Krstnika) per la qualità dei dipinti è uno dei monumenti culturali sloveni […]
Un’insolita villetta dalle cupole dorate in stile russo domina alle spalle della pineta di Barcola a Trieste.
Al civico 229 di viale Miramare a Trieste, proprio di fronte all’affollata Pineta di Barcola – spazzata dal vento in inverno, d’estate presa d’assalto dai cittadini in modalità relax per un tuffo o un aperitivo fronte mare – c’è una casa diversa dalle altre. I triestini la chiamano casa dele zìvole, casa delle cipolle, per via delle cupole dorate a cipolla che la caratterizzano, emergendo in maniera netta dal profilo asburgico degli edifici circostanti. L’effetto è straniante: mura dai colori pastello e finestre di ispirazione veneziana sono dominate da una silhouette inequivocabilmente russa completamente fuori luogo sulle sponde del Mediterraneo settentrionale, tra uno spritz e un tuffo, dando forma a una villetta che sembra planata direttamente da Mosca.
Uomo libero, amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima nel volgersi infinito dell’onda che rotola e il tuo spirito è un abisso altrettanto amaro. (Charles Baudelaire)
Uno spazio speciale per pensare, dire e fare, Tanti momenti e tanti incontri e condivisioni nel fare arteVita. Tutte le possibili tecniche, espressioni per cambiare e condividere momenti di perplessità della vita comune tra esseri viventi. Donne e uomini hanno bisogno di capirsi senza violenza, le parole, gli accordi sono il fondamento della relazione. Per tutto questo è il mio Blog