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BUON ANNO

  Buon Anno

Hab ein gutes Jahr

Srečno Novo Leto

Bon an

Spero che il 2023 sia un anno di Pace,Amore,Salute e tanta serenità in tutto il mondo.

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Proverbio

 Le bugie hanno le gambe corte.

Le menzogne si scoprono subito, hanno le gambe corte e non possono andare lontano.

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Cittadinanza italiana per il medico aggredito a Lignano

Ha ricevuto la cittadinanza italiana Andi Nganso, il medico del pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro vittima, lo scorso agosto, di un grave episodio di razzismo da parte di un suo paziente che lo aveva insultato pesantemente, accusandolo di “portare malattie” per il colore della sua pelle.

Dopo 16 anni, il dottore 32enne di origini camerunensi, referente Public Health per la Croce Rossa Italiana, il 22 dicembre ha ricevuto l’attestato. Con un post su Facebook ha raccontato il traguardo raggiunto. “Stamattina ho giurato sulla Costituzione italiana fedeltà alla Repubblica. Acquisisco così, dopo 16 anni, la cittadinanza italiana”, ha scritto Nganso.

“Sono nato una seconda volta a Varese, la mia Città, dove ho percepito per la prima volta che da adulto stavo mettendo in pratica i principi di civiltà, solidarietà e famiglia insegnatimi dai miei genitori. Varese è dove ho conosciuto una seconda famiglia con la quale condivido un legame che supera la biologia e le latitudini – prosegue il medico -. Sono nato una seconda volta nelle aule della facoltà di medicina all’università dell’Insubria dove ho costruito buona parte dei rapporti di amicizia e di affetto grazie ai quali sono maturato come uomo e professionista”.

E poi ancora: “Sono stati anni di costruzione e di rafforzamento di un’identità complessa, mista, elaborata e orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza. L’Italia è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da oggi – spiega il dottore -. Voglio ringraziare tutte le anime amiche che mi hanno tenuto per mano fino a oggi. Sono immensamente grato per l’affetto e l’amore dei miei genitori che hanno saputo reagire alla trasformazione di tutti i loro figli, nati camerunensi e diventati cittadini afroeuropei”.

“Stamattina ho giurato sulla Costituzione italiana che il mio impegno per la giustizia sociale non finirà. L’istituto per la Cittadinanza rimane in Italia e in Occidente uno strumento di esclusione che racconta e rafforza le disparità tra i popoli”. E poi una dedica speciale. “Dedico questa giornata al milione di Italiani senza cittadinanza”.

Foto tratta dal profilo Facebook di Ngansohttps://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/cittadinanza-italiana-per-il-medico-aggredito-a-lignano/2/275652

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Udine ricorda la strage di Viale Ungheria del 1998

Erano le 5.49 dell’Antivigilia di Natale del 1998, quando un boato ruppe il silenzio di una fredda alba, scuotendo l’intera città di Udine. Una strage che la comunità udinese non ha mai dimenticato, in cui la vita di tre poliziotti venne travolta dall’esplosione di una bomba appesa alle serrande di un negozio. Dei due equipaggi della Squadra Volante giunti sul posto a seguito di una segnalazione d’intervento, solo un collega si salvò, pur essendo gravemente ferito.

In occasione del 24° anniversario della strage nella quale persero la vita gli agenti della Polizia di Stato Paolo Cragnolino, Adriano Ruttar e Giuseppe Guido Zanier, nel corso dell’annuale cerimonia di commemorazione, sono stati deposti due omaggi floreali presso la lapide posta in viale Ungheria e al Monumento a loro dedicato in Largo Ospedale Vecchio.

Poi, il Cappellano della Polizia di Stato di Udine ha officiato una Messa nella chiesa Santo Spirito delle Suore Ancelle, alla presenza dei familiari dei tre colleghi, del Questore, del Prefetto e del Sindaco di Udine e di poliziotti e pensionati della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

 https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/udine-ricorda-la-strage-dell-antivigilia-di-natale-del-1998/2/275579

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Poesia di Leonardo Sinisgalli

FIUMI COME SPECCHI

I fiumi come gli specchi
sono intercomunicanti.
Agri Olona Verde Aniene
si mescolano al Livenza,
confondono le acque
della mia esistenza.

(da Mosche in bottiglia, Mondadori, 1975)

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Leonardo Sinisgalli, tenendo certamente presente la celebre I fiumi di Ungaretti, accomuna tutte le fasi della sua esistenza enumerando i suoi fiumi: l’Agri della natia Lucania, l’Olona del suo lungo soggiorno milanese, il Garigliano dei tempi della scuola, citato con il suo nome antico, l’Aniene dei viaggi compiuti mentre lavorava con la Società del Linoleum, il Livenza delle vacanze estive a Lignano Pineta. Tutti i fiumi, tutte le epoche della vita, si mescolano a formare ciò he in quel momento è il poeta.

(da Mosche in bottiglia, Mondadori, 1975)

Leonardo Rocco Antonio Maria Sinisgalli è stato un poeta, saggista e critico d’arte italiano. È noto come Il poeta ingegnere o Il poeta delle due muse, per il fatto che in tutte le sue opere ha sempre fatto convivere cultura umanistica e cultura scientifica. Wikipedia

dal canto delle sirene blogspot

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INVERNO

Inverno, gracili sogni
Sfioriscono sugli origlieri,
Giardini lontani fra nebbie
Nella pianura che sfuma
In mezzo alle luci dell’alba,
Voci come in un ricordo
D’infanzia, prigioniere del gelo,
S’allontanano verso la campagna;
Ninfe dagli occhi dolci e chiari
Fra gli alberi spogli, sotto il cielo grigio,
Cacciatori che attraversano un ruscello,
Mentre uno stormo d’uccelli s’alza a volo.

Là in fondo quella casa
Che ospitale appare
Coperta di bianco,
In un silenzio da fiaba.
E attraverso i vetri
Si vede la fiamma rossa
Nel caminetto vacillare.

I treni arrivano,
è domenica, è Natale?
Più non scende lieve
Sulla terra la neve.

(da Lettere da casa, 1950)

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Un’altra cartolina invernale arriva da Attilio Bertolucci (1911-2000): un viaggio in treno nella nebbia della campagna padana mentre l’alba stenta a illuminare il paesaggio e contemporaneamente si schiude il cassetto delle memorie, il paradiso dell’infanzia screziato ormai da toni fiabeschi si materializza nella nebbia, sparge neve a piene mani, fa affiorare una casa immersa nel bianco dove ardeva la fiamma del camino, tanto tempo fa…

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Gauguin
PAUL GAUGUIN, “NEVE A VAUGIRARD”

https://cantosirene.blogspot.com/2015/01/inverno-gracili-sogni.html

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Recensione di @CasaLettori: “La marescialla” Zora del Buono Keller Editore — CasaLettori

In breve Titolo: “La marescialla”    Autore: Zora del Buono Casa Editrice: Keller Editore  Collana: Passi Anno di pubblicazione: 2022 Recensione   “I segreti andrebbero lasciati al loro posto: nel regno del silenzio.” … 482 altre parole

Recensione di @CasaLettori: “La marescialla” Zora del Buono Keller Editore — CasaLettori
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Lo spumante

Le bottiglie di spumante

Potrebbe essere un'immagine raffigurante bevanda e il seguente testo "A.I.S. FRIULI VENEZIAG"

di Vladimiro Tulisso

Regali di Natale? Quelli “da bere” sono sicuramente tra i più graditi. La scelta è vasta e può accontentare davvero tutti. L’anno scorso si stima che per le feste di Natale gli italiani abbiano stappato 90 milioni di bottiglie.

Ma come si apre una bottiglia di spumante? Diciamo subito che tappi che volano o le sciabole che decapitano le bottiglie sono da evitare. Gli spumanti naturali – quelli cioè prodotti grazie allo sviluppo di anidride carbonica creatasi durante la rifermentazione e trattenuta all’interno della bottiglia – sono vini pregiati frutto di lunghi periodi di attesa con più di ottanta interventi del vignaiolo durante il periodo di elaborazione e maturazione.

Ma come si fa uno spumante? Si inizia con un ottimo vino base – generalmente prodotto con uve pinot nero, chardonnay o pinot bianco – che invece di finire sul mercato viene fatto rifermentare. In pratica al vino vengono aggiunti lieviti e zucchero. La riproduzione degli organismi unicellulari che si cibano dello zucchero produrrà alcol, anidride carbonica e sostanze aromatiche. Se la rifermentazione avverrà in bottiglia – per un periodo che dura dai 24/36 mesi e fino a oltre 100 – saremo in presenza di un metodo classico; se invece il vino base incontrerà lieviti e zucchero in un’autoclave – dove rimarrà da 3 a 6 mesi circa – degusteremo un metodo Martinotti. Differenze? Molte e facili da comprendere: la fermentazione con il metodo classico oltre a garantire un prodotto più ricco di profumi, appagante e in grado di essere abbinato a tutto pasto, sarà anche “esclusivo” perché ogni bottiglia sarà diversa dall’altra avendo avuto una propria storia. Il vino da metodo Martinotti sarà più semplice e leggero, con note floreali ottimo come aperitivo.

Ora credo appaia chiaro perché far saltare il tappo o sciabolare la bottiglia di spumante non sono operazioni opportune. Nel metodo classico la rifermentazione permette di raggiungere anche le 6 atmosfere di pressione che creano bollicine sottili e persistenti. Che senso ha sprecare tutta la pressione accumulata dal lavoro di anni solo per sentire il botto del sughero sparato in aria? Stappate con pazienza tenendo la bottiglia inclinata di 45 gradi così da controllare meglio la pressione. Afferrate il sughero con una mano e girate la bottiglia con l’altra sempre nello stesso senso: il tappo uscirà con un leggero respiro. Facendo così avrete rispettato il prodotto e il lavoro del vignaiolo.

Ph Gallina

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La novena di Natale nelle Valli del Natisone

Alle ore 19.00 il coro Rečan_Aldo Klodič accompagnerà la Madonna allo SMO e alla Beneška galerija, dove saranno esposti antichi altari e immagini sacre, che venivano usate durante la Novena di Natale, provenienti dai paesi di Mersino, Puoie, Seuza, Lase, San Leonardo, Osgnetto, Stregna… La mostra dedicata a questa tradizione valligiana sarà visitabile fino al 12 gennaio, ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il museo e la galleria saranno chiusi per le festività dal 23 al 26 dicembre e dal 30 dicembre all’1 gennaio.

dal Novi Matajur