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Programma anticrisi Russo-Ucraino
di Marco Malison
I contraccolpi economici del conflitto in Ucraina stanno mettendo in crisi intere filiere produttive. Quella del latte è tra le più esposte. Assieme a Marco Malison, responsabile tecnico economico di Coldiretti FVG, vediamo quali iniziative ha preso la nostra Regione
Iniziamo dicendo che, analogamente a quanto già accaduto a seguito della pandemia Covid-19, la Commissione UE ha deciso di adottare alcune misure straordinarie di sostegno alle imprese. Tra queste c’è un nuovo “quadro temporaneo sugli aiuti di stato” che consente agli stati membri maggiore flessibilità nell’erogazione di aiuti rispetto alle condizioni ordinarie fissate nei trattati. Questo dispositivo è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’UE lo scorso 24 marzo e la Regione Friuli Venezia Giulia ha colto immediatamente l’opportunità notificando a Bruxelles uno specifico regime di aiuti denominato appunto “programma anticrisi russo ucraino” …
Qual è stato il percorso legislativo?
In pratica la Regione ha semplicemente ampliato il raggio di azione della L.R. 5/2020 che titolava “misure urgenti per far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19 nel comparto agricolo e agroalimentare” e che ora contempla anche “le conseguenze del conflitto russo ucraino”. Il funzionamento pertanto è già stato sperimentato con successo due anni fa e anche il percorso autorizzativo. Tant’è che la risposta positiva da parte della Commissione europea è arrivata a stretto giro …
Come si traduce il tutto a favore delle imprese zootecniche?
Dopo l’OK di Bruxelles con la delibera n. 740 del 19 maggio scorso la Giunta Regionale ha individuato i primi due interventi urgenti. In pratica, attraverso il Fondo di rotazione in agricoltura, potranno essere concessi dei prestiti per l’anticipazione delle spese di conduzione degli allevamenti da latte o per le esigenze di liquidità necessarie a mantenere l’attività di operatori delle filiere regionali di trasformazione e commercializzazione. E fin qui niente di particolare. La cosa interessante che parte del prestito sarà convertito in sovvenzione tramite la rinuncia da parte del Fondo al rientro di alcune quote di ammortamento.
… volendo quantificare …
In entrambi i casi il finanziamento massimo concedibile è di 35.000 € con mutui della durata variabile tra 5 e 10 anni mentre la percentuale massima di conversione del prestito in sovvenzione è pari al 25% per gli allevamenti e del 50% per le filiere. In altre parole, oltre al credito agevolato, le stalle possono ottenere un contributo a fondo perduto di 8.750 € e chi trasforma fino a un massimo di 17.500 €.