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L’angolo della Poesia — Napoli ieri oggi e domani

Umberto Saba – La capra Ho parlato a una capra. Era sola, sul prato, era legata. Sazia d’erba, bagnata dalla pioggia, belava. Quell’uguale belato era fraterno al mio dolore. E io risposi, prima per celia, poi perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia; questa voce sentiva gemere in una capra solitaria. […]

L’angolo della Poesia — Napoli ieri oggi e domani
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Il partigiano Bemporad

bellissima vignetta di Biani.

marisa salabelle

 Mi piace molto Mauro Biani. Ha un tratto delicato, gentile, ma trasmette contenuti molto forti. Le tematiche che privilegia sono le stesse che appassionano anche me e nel suo modo di vedere le cose io mi riconosco. Quando ho visto la vignetta che vedete qua sopra mi è sembrato che quel partigiano esile, col berretto in testa e gli occhiali, non fosse una faccia nuova. Dove l’ho già visto, ho pensato. E poi qualcuno su Facebook ha postato questa foto famosa, che ritrae un gruppo di partigiane e partigiani. Non molti lo sanno, ma quella foto è stata scattata a Pistoia, all’incrocio tra via Curtatone e Montanara e via Abbi pazienza. Sì, a Pistoia abbiamo una via che si chiama Abbi pazienza, e pare che il nome risalga al Medioevo, ai tempi delle risse e degli agguati tra fazioni rivali, quando un tale, appostatosi per uccidere un suo nemico, colpì…

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Buona festa della Liberazione

Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, giornata in cui in cui si ricorda la liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista del paese. E’ conosciuta anche come anniversario della Resistenza, dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del paese.

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Poeti

LUCIO MARIANI

POETI

I piedi leggeri sul selciato
sanno sfiorare i brividi d’un lago
come soffi obliqui al vortice.
Così passano indenni i poeti
dai portici alla piazza
le tasche gonfie di guanti da sfida
avvolta l’anima deforme
nelle carte gualcite, nei giornali,
il naso è una prua che s’impenna
sull’arte del sorriso ignorato.
Da giocatori di superfluità
conoscono a memoria
le regole del vuoto.

(da Bestie segrete, Crocetti, 1987)

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“Forse si vive altrove” recita un verso di Lucio Mariani. Forse i poeti vivono altrove, pur essendo qui tra i portici della piazza: calpestano il selciato, sì, con i loro corpi e i loro nasi e il peso delle carte, con le anime deformate dal vivere, ma le loro antenne captano “segnali convulsi, gagliardetti / di latta, pinnacoli che confondono / i giochi della sorte”.

https://cantosirene.blogspot.com/search/label/poesia%20italiana

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