È stata confermata oggi con la sentenza d’appello la condanna all’ergastolo per l’ex generale dell’esercito serbo-bosniaco, ritenuto colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità 19 altre parole
Cielo di giugno, azzurra giovinezza dell’anno; ed allegrezza di rondini sfreccianti in folli giri nell’aria. Ombre, ombre d’ali vedo guizzar sul bianco arroventato del muro in fronte: ombre a saetta, nere, vive al mio sguardo più dell’ali vere. Traggon dal nulla, scrivendo con nulla parole d’un linguaggio perduto; e le cancellano ratte, fuggendo via fra raggio e raggio
C’è un filo rosso che lega da oltre tre decenni la Fondazione Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco e Civibank, banca di riferimento per il Nord Est: un sodalizio che si concretizza nella valorizzazione del territorio e delle sue tante, importanti specificità artistiche e culturali.
In quest’ottica si colloca anche il sostegno che l’istituto bancario cividalese ha inteso riconoscere alle iniziative promosse dalla Fondazione de Claricini Dornpacher per festeggiare il traguardo dei 50 anni di attività e celebrare il 700mo anniversario della morte di Dante Alighieri, figura con cui la famiglia de Claricini ha avuto nei secoli un legame speciale: fu infatti proprio un de Claricini, Nicolò, a trascrivere nel 1466 la Divina Commedia, dotando così il suo casato e il Friuli di uno dei più antichi codici danteschi tuttora esistenti, unico codice originato, trascritto e commentato in latino in regione.
Il ricco programma di iniziative, approvato dal Comitato nazionale per le celebrazioni dantesche del Ministero per la Cultura (MiC) è ora illustrato anche in una mostra allestita all’interno della filiale Civibank in piazza Duomo 8 a Cividale che è stata presentata ufficialmente lo scorso 4 giugno alla presenza del Vice Presidente avv. Guglielmo Pelizzo e dirigenti dell’istituto bancario e del presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher, prof. Oldino Cernoia.
“Siamo lieti di poter dimostrare ancora una volta quanto sia stato e sia oggi importante il lavoro fatto dalla nostra Fondazione assieme a Civibank per valorizzare l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale del nostro territorio – ha ribadito il professor Oldino Cernoia -. Un sodalizio che sicuramente saprà anche in futuro dimostrarsi un valore aggiunto per la nostra regione e non solo”.
“E’ sempre un piacere per noi vedere i frutti del supporto al territorio, e le attività della Fondazione de Claricini Dornpacher ne sono un ottimo esempio,” è il commento di Michela Del Piero, Presidente di CiviBank, “a dimostrazione del fatto che anche il Friuli Venezia Giulia è ricco di attività culturali di livello e di rilevanza nazionale.”
Il programma delle iniziative dantesche promosse dalla Fondazione de Claricini Dornpacher, dall’evocativo titolo “Tutte quelle vive luci” è suddiviso in tre grandi categorie: incontri e convegni, mostre e spettacoli. Il cartellone spicca per la sua capillarità sul territorio friulano: oltre che a Bottenicco di Moimacco, infatti, gli eventi si svolgeranno a Cividale del Friuli, Udine, Pordenone e Tolmino. Fra le iniziative di particolare interesse si collocano le mostre accolte a Villa de Claricini Dornpacher: una mostra di cartoline postali prodotte nel primo Novecento e parte del fondo librario della Fondazione; un percorso espositivo di pagine miniate a cura del maestro Massimo Saccon e della calligrafa Maria Valentinuzzi; una mostra di artisti contemporanei, “Dante fra ombre e luci”, e infine, nel giardino, una serie di venti sculture sempre ispirate alla commedia dantesca.
Di particolare rilevanza anche il convegno internazionale di studi “Oltre la Commedia: Dante nel Trecento. L’opera filosofica, lirica, la ricezione in Friuli”, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre fra Udine, Cividale e Bottenicco di Moimacco.
Fiore all’occhiello del programma sarà poi la mostra di manoscritti miniati “La Commedia di Dante nel codice de Claricini e negli altri manoscritti in Friuli” curata da Matteo Venier, ospitata dal 18 settembre al 7 novembre 2021 al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.A Cividale presentate le iniziative dantesche proposte dalla Fondazione de Claricini
Le sue origini si collocano nel cristianesimo primitivo. Secondo quanto riporta una tradizione attendibile, il luogo dove sorge il santuario, per la sua posizione dominante tra le vallate del Natisone e dello Judrio, era sede di una guarnigione romana a difesa della città di Forum Iulii (oggi Cividale del Friuli) dalle invasioni barbariche iniziate nel V secolo. Si suppone che, in un primo momento, il luogo sacro consistesse in un piccolo sacello scavato nella roccia e dedicato alla Madonna e a san Michele Arcangelo. Il sito di Castelmonte venne utilizzato dalla popolazione locale anche come rifugio in occasione delle calate degli invasori (Unni, Goti, Longobardi, Avari e Slavi). La località, col passare del tempo, e anche a causa della sempre maggior devozione verso la Vergine Maria della comunità della vicina Aquileia, andò ampliandosi sino a divenire un borgo fortificato che circondava la cappella, con muri prospettici, scalinate e vari edifici in pietra.
Il primo documento scritto che cita la chiesa risale al 16 giugno 1175 quando la stessa venne nominata in un documento di cessione di alcuni beni a favore del monastero di Santa Maria in Valle di Cividale. Documenti datati 1244 e 1247 attestano che Castelmonte era già ritenuta all’epoca una delle località più importanti del patriarcato di Aquileia, anche in termini di floridezza economica. Nel 1253 il santuario venne unito al capitolo collegiato di Santa Maria Assunta di Cividale. Altri documenti ci danno notizie dei lavori realizzati presso il borgo ed il santuario negli anni 1296–1360 e 1410–1432.
Il santuario nel 1469 fu distrutto da un incendio scoppiato a causa di un fulmine che colpì il campanile; in quell’occasione bruciò anche la statua lignea della Madonna. Il tempio fu ricostruito nel 1479 e, all’interno, fu posata una nuova statua, in pietra, raffigurante la Madonna nera con bambino che, ancora oggi, adorna l’altare maggiore.Cripta
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