Buongiorno. Zaino in spalla, scarponi ai piedi e via che si parte! Sono ritornata a Moggessa, una delle frazioni della splendida Moggio Udinese. Dalla prima volta sono passati più di trent’anni, poi altre volte assieme ai figli, facendo diversi “anelli” e adesso eccomi qua, sono ritornata anche con una memoria letteraria in testa, quella di […]
Favole di fondali, voci di oscurità generano inquietudine e nascosta nel tempo risvegliano la fonte che cade, cade attraverso la pace nel buio delle profondità e sogna, sogna la propria origine fino ai dolori della nascita.
Ines Cergol, poesia tradotta dallo sloveno da Jolka Milič per la rivista “Fili d’aquilone”
La letterata slovena Ines Cergol è nata nel 1959 a Capodistria, dove vive e lavora. Scrive e pubblica poesia, saggi, critiche letterarie, articoli e trattati specializzati in quasi tutte le riviste nazionali e anche all’estero. In passato, per vari anni, si è dedicata al giornalismo e a lungo è stata redattrice esterna per la casa editrice Lipa di Capodistria, e per altre editrici slovene ha curato parecchi libri. Da più di vent’anni organizza nel Capodistriano, in Croazia e in Bosnia-Erzegovina incontri culturali. Si occupa anche di traduzione dal croato in sloveno. Insegna sloveno al ginnasio di Capodistria, però – oltre alla lingua slovena – si è laureata anche in serbo-croato all’università di Ljubljana. In quanto membro attivo dell’Associazione degli scrittori sloveni ha fatto parte del suo comitato esecutivo ed è stata presidente dell’affiliata Associazione dei letterati del litorale con sede sul Carso, quest’ultima purtroppo fortemente in crisi. Ha pubblicato tre raccolte di poesia: Globoko zgoraj (Profondamente in alto), 1991; Vmes (In mezzo), 1998 e Svetlobnica (Lucernario), 2005 e due libri di traduzioni di illustri poeti croati, e cioè Antun Branko Šimić e Mile Pešorda. È presente in tre antologie con testi a fronte: Tja in nazaj – Andata e ritorno, 2000; Due mondi … un sentiero – Dva svetova … ena pot, 2002 e Cinque – Pet, 2003. Anche nell’almanacco sloveno-inglese del Premio internazionale Vilenica, 2009 e nel terzo volume dell’Antologia delle poetesse slovene, 2007. Sue poesie messe in musica sono state registrate da Mojca Maljevac su CD Tina Omerzo Trio – Intima 2005.
È verso la fine di maggio che a volte sbigottisce e si confonde il sole tra colore e colore come l’unico pane tra le spighe di altri;
dolcemente così vicino sfilano i visi, congiunzione non prevista di questi giorni rari tra binari e binari abbagliando lo scambio… oh fuggitivi baci!
(da De consolatione, Schwarz, 1953)
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Che cos’hanno di tanto particolare i giorni verso la fine di maggio? Ma naturalmente quella dolcezza che ancora non è la collosa calura dell’estate e che non è più l’incertezza di primavera: il grano si fa maturo e assume il colore del sole. Di questa dorata dolcezza si nutre l’amore del poeta napoletano Michele Pierri.
Uomo libero, amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima nel volgersi infinito dell’onda che rotola e il tuo spirito è un abisso altrettanto amaro. (Charles Baudelaire)
Uno spazio speciale per pensare, dire e fare, Tanti momenti e tanti incontri e condivisioni nel fare arteVita. Tutte le possibili tecniche, espressioni per cambiare e condividere momenti di perplessità della vita comune tra esseri viventi. Donne e uomini hanno bisogno di capirsi senza violenza, le parole, gli accordi sono il fondamento della relazione. Per tutto questo è il mio Blog