
I ricercatori indagano sul motivo per cui la noia può essere sia positiva che negativa per la nostra salute mentale e i nostri comportamenti.
Cinque modi in cui la noia potrebbe cambiare il tuo comportamento, in meglio o in peggio — ORME SVELATE
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Gnocs di cavoce, ovvero gnocchi di zucca!
di Roberto Zottar
Siamo ancora fortunatamente in zona arancione e non mi riferisco alla pandemia, ma alla disponibilità di zucche al mercato! Conosciuta dai popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci, la zucca da sempre ha stimolato la fantasia dell’uomo tanto da essere protagonista sia di molte favole sia, intagliata, della festa di Halloween. Come la conosciamo oggi ci è arrivata però con la scoperta dell’America, anche se le origini sono contese tra Messico ed Asia Meridionale. Discoride e Plinio la definirono “refrigerio della vita umana e balsamo dei guai”. Il termine zucca deriva dal latino “cucutia”, cioè testa, che, passando alla lingua volgare, diventò cocuzza ed infine zucca. È un frutto che si presta a essere cucinato fritto, al forno, al vapore, nel risotto, in pasticci o nelle minestre, o come ingrediente per dolci. Famosi sono i tortelli alla mantovana, ripieni dell’omonima varietà di zucca e di amaretti e nel Veneto è molto gustosa la zucca in savor ottenuta cucinando le fette in padella e marinandole poi con cipolle stufate, aceto, uvetta e pinoli. È chiamata anche il “maiale dei poveri”, perché oltre che alimento per quest’ultimi, di essa “non si butta via niente”. Dai semi crudi si può estrarre olio, mentre quelli essiccati si utilizzano per ottime insalate o snack; i fiori sono buoni fritti e la buccia, svuotata dalla polpa ed asciugata, può diventare un contenitore o addirittura uno strumento musicale come le maracas sudamericane. Oggi vi voglio parlare però di gnocs o, meglio, macaróns di cóce, come li chiamava Cosetti, e Piero Adami ricordava che i macaróns richiedono “un lac di ont sa cusinât”, cioè vanno conditi con un lago di burro cotto. I gnòcs di cavoce, per il dolciastro della zucca, ben si sposano con il sapore affumicato tanto che la tradizione li vuole conditi, oltre che con l’ont, con la “scuete fumade”, la ricotta affumicata. Lucia Pertoldi, con la sua geniale sensibilità gastronomica, ha innovato il piatto “affumicando” direttamente gli gnocchi. Per realizzarli mettete in una terrina 1 kg di zucca mondata già cotta in forno e passata al passaverdura a buchi grossi. Mescolando con un cucchiaio, impastatevi un uovo intero, 2 etti di farina di semola rimacinata, un cucchiaio di parmigiano, un cucchiaino di paprika dolce affumicata, sale, pepe e, volendo, un cucchiaino di aglio orsino secco. Con due cucchiaini preparate degli gnocchetti che verserete in abbondante acqua bollente salata. Sono pronti dopo un paio di minuti da quando vengono a galla. Conditeli a piacere con burro, altra paprika affumicata e parmigiano.Buon appetito! da Vita nei campi
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