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A difesa dell’insegnamento plurilingue

L’anno scorso a Ukve, anche la presidente della SKGZ Ksenija Dobrila (seconda da sinistra nella foto) ha mostrato il suo sostegno all’educazione multilingue / L’anno scorso a Ugovizza anche la presidente dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Ksenija Dobrila (seconda da sinistra), si era mostrata bendisposta il rispetto del modello del plurilingue

La commissione consultiva regionale per la minoranza slovena, riunitasi il 1 ° dicembre dopo una videoconferenza, non è riuscita a coordinare le proposte sulla ripartizione dei fondi della Legge sulla tutela per il 2021, motivo per cui l’assessore competente Roberti ha deciso di decidere sulla distribuzione.

Durante la sessione si è discusso principalmente sul finanziamento di classi sperimentali trilingue negli asili e nelle scuole primarie della Kanalska dolina, dopo che l’Associazione Culturale Economica Slovena ha proposto una riduzione dei fondi dagli attuali 80.000 euro all’anno a 20.000 euro. Dici che l’onere finanziario dovrebbe essere sostenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il presidente Walter Bandelj e altri rappresentanti del Consiglio delle organizzazioni slovene-SSO si sono fortemente opposti alle intenzioni dell’altra organizzazione ombrello, con il chiaro obiettivo che l’insegnamento fosse sistematizzato o diventasse una materia curricolare nelle scuole locali.

Il Consiglio Provinciale dell’Istruzione ha avviato una procedura per far riconoscere al Ministero dell’Istruzione un progetto di istruzione multilingue per la sperimentazione ministeriale. Anche il processo è in corso, ma non sarà completato a breve. È quindi necessario mantenere l’attuale finanziamento fino al raggiungimento della regolamentazione e dei fondi stanziati da parte del Ministero dell’Istruzione. Lo stesso è accaduto con la scuola bilingue di Špietr, che per molti anni ha ricevuto finanziamenti dalla minoranza slovena – somme significative che non sono nemmeno paragonabili a quelle ora destinate a una scuola trilingue – fino a quando non è stata riconosciuta. come scuola pubblica.

La riduzione del finanziamento proposto dalla SKGZ metterebbe sicuramente in serio pericolo il proseguimento dell’insegnamento dello sloveno così come è stato svolto fino ad ora, con conseguenze negative per tutto il lavoro svolto fino ad ora. Ci sarebbe il rischio che quasi 250 bambini della scuola materna e della scuola primaria restino senza lezioni di sloveno.

I rappresentanti della SSO hanno anche respinto le accuse secondo cui il denaro è destinato ai corsi, in quanto si tratta infatti di una lezione di sloveno e di sloveno secondo un progetto realizzato su iniziativa della scuola multi-livello di Tarvisio e dei comuni di Naborjet-Ovčja vas e Tarvisio. Università austriache e italiane. Il progetto, a cui hanno aderito le famiglie di tutti i bambini delle scuole materne ed elementari della Kanalska dolina, è stato realizzato per il quinto anno a Ukve e per il secondo anno a Tarvisio. È stato anche presentato “sul campo” alle organizzazioni ombrello il 15 aprile dello scorso anno. A quel tempo, il presidente della SKGZ, Ksenija Dobrila, ha mostrato un notevole interesse e simpatia per l’ educazione multilingue sperimentale . In merito all’esito complessivo della riunione della Commissione Consultiva Provinciale, il QCS ha fornito la propria valutazione sull’andamento degli eventi.

Il CSF ha inoltrato la sua proposta per la distribuzione dei fondi agli uffici provinciali competenti quando ha riscontrato che era impossibile raggiungere un accordo con un’altra organizzazione ombrello sulla distribuzione dei fondi ai sensi della legge sulla protezione 38/2001 per il 2021. In questo contesto, il Consiglio Direttivo del CSF discusso in una riunione del 27 novembre, in cui è stata approvata all’unanimità una posizione sulla distribuzione dei fondi. Sulla base di questa posizione è stata proposta una proposta con due opzioni, che confermano la distribuzione iniziale predisposta dagli uffici provinciali, aggiungono un contributo straordinario a SCGV Emil Komel e tengono conto della richiesta di ZSKP per un aumento dei fondi dovuto all’espansione delle attività a Viden. paesaggio.

Per il Consiglio delle organizzazioni slovene, la distribuzione dei fondi dalla legge 38/2001 è una delle questioni fondamentali che necessita urgentemente di proposte da concludere tra le due organizzazioni ombrello sulla base di un dialogo aperto.

L’esatto contrario sono quelle proposte basate su fatti eseguiti, per i quali è richiesto il consenso senza la possibilità per l’altra parte di dare la sua valutazione in anticipo. E ‘esattamente quello che è successo nel caso di una proposta di contributo triennale a PRAE per un importo di 150.000 euro all’anno, che sarebbe utilizzato per pagare la nuova macchina da stampa di Edigraf o per l’ulteriore processo di digitalizzazione dell’intera agenda, compresa la stampa fullcolor.

SSO ha sempre sostenuto il funzionamento dell’unico quotidiano sloveno, poiché questo era l’unico modo per aumentare il contributo annuale di PRAE da poco meno di 400.000 euro nel 2012 a quasi un milione di euro nel 2020. Tale supporto non è stato ad es. altri media sloveni in Friuli-Venezia Giulia, che hanno dovuto trovare sul mercato tipografie più economiche e abbandonare la consolidata collaborazione con le tipografie operanti nella nostra comunità.

Per quanto riguarda gli sviluppi durante la sessione della commissione consultiva regionale, il CSF desidera sottolineare la necessità di tornare a un dialogo aperto, equo e costruttivo, come quello stabilito con il precedente presidente della SKGZ Rudi Pavšič, che ha prodotto molti progetti di successo. (UD)

Nell’ultima riunione della Commissione consultiva regionale per la minoranza slovena, il 10 dicembre, l’Unione dell’economia culturale slovena (Skgz) ha presentato una proposta e una differenza di 80.000 a 20.000 euro dal contributo della lingua slovena in Valcanale. SEMBRA INCREDIBILE, addirittura assurdo, Che l’INIZIATIVE di interrompere l’Apprendimento dello sloveno nelle Scuole Statale SIA Stata Assunta che delle Una causa ORGANIZZAZIONE apicale della minoranza Slovena, MA e proprio così. Per serie: facciamoci del male da soli.

Gli assessori alla Pubblica Istruzione dei Comuni di Naborjet-Ovčja vas e Tarvisio, Alberto Busettini e Barbara Lagger / Gli assessori di tutte le disposizioni del Comune di Malborghetto-Valbruna e Tarvisio, Alberto Busettini e Barbara Lagger

Certo, il taglio è stato motivo per la necessità di attingere i fondi per i docenti di sloveno nelle scuole dei comuni di Tarvisio e Malborghetto- Valbruna dal bilancio del ministero della Pubblica istruzione e non dai fondi per i culturati della minoranza slovena. Questo è previsto dalla legge di tutela 38 del 2001, ma francamente è impossibile che il meccanismo possa scattare nel giro di pochi mesi, quando è restato lettera morta per quasi vent’anni. Dunque, togglere quegli 80.000 euro, che non sono nemmeno sufficienti a coprire l’intero monte ore necessario, significa interrompere il progetto d’insegnamento trilingue italiano-sloveno-tedesco perseguito con caparbietà dall’Istituto scolastico omnicomprenión du Tarvisio daiCircolari slovene e tedesche della Valcanale. Perché guardi al quinto anno di Ugovizza e al secondo di Tarvisio e Camporosso e ad un progetto serio, preparato e seguito da esperti delle università italiane, slovene e austriache.

Non si tratta, dunque, di semplici corsi “extracurriculari”, che è insinuato nella commissione. Ma questo i sostenitori del taglio dovrebbero ben saperlo, dato che il progetto è stato presentato sul campo anche a loro. Come ben sanno pure che il passaggio del progetto in carico al ministero non è affatto imminente, anche se è stato prospettato durante la visita della ministra per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo lo scorso mese di luglio.

Ecco, quindi, il volontario dei Lidi e fondi per altri progetti, naturalmente per la provincia di Udine. Per tanti euro e puoi fare tutto. Anche lasciare senza sloveno quasi 250 bambini.

ttps://www.dom.it/v-bran-vecjezicnemu-pouku_a-difesa-dellinsegnamento-plurilingue/

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Capitale Europea della Cultura 2025

Se il 2020 è stato un anno infausto per tutto il mondo, inclusa Nova Gorica che sta patendo non poco la crisi dovuta alla pandemia, finalmente arriva una splendida notizia: la candidatura congiunta di Nova Gorica con la vicina Gorizia a Capitale Europea della Cultura del 2025 è stata accettata! Una grandissima occasione che ci auguriamo entrambe le città sapranno sfruttare al meglio!

Quando l’annuncio è arrivato, un boato si è alzato in piazza della Transalpina, dove si erano radunati gli abitanti di Gorizia e Nova Gorica. Le due cittadine di confine, divise oltre 70anni fa, saranno infatti la Capitale Europea della Cultura 2025

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Canto Göra ta ćanïnawa(Canto tradizionale del gruppo spontaneo femminile del Gruppo Folkloristico Val Resia)

Su YouTube e sulla pagina FB dell’Ecomuseo Val Resia è stato pubblicato il videoclip promozionale del canto tradizionale resiano “Göra ta Ćanïnawa”, realizzato da Christian Madotto e prodotto dal coro spontaneo del Gruppo Folkloristico Val Resia con il Museo della Gente della Val Resia e patrocinato dall’Ecomuseo Val Resia, nell’ambito del progetto “Tradizione viva – Žïwa nawada”, finanziato dalla Regione FVG. Il coro spontaneo femminile proprio in questi giorni avrebbe dovuto partecipare al “Festival Campana Paterna” di Vilnius (Lituania), in programma dall’11 al 15 novembre.