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L’ albero di Natale

Presepe e albero a San Pietro, l'11 dicembre l'inaugurazione
piazza San Pietro

L’albero di Natale è, insieme con la tradizione del presepe, una delle più diffuse usanze natalizie. L’albero di Natale è un uso di origine nordica, particolarmente diffuso nell’area tedesca. Si tratta in genere di un abete o un sempreverde addobbato con palline, piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi; alla base o sui rami si pongono piccoli regali impacchettati. Un tempo l’albero era sempre di origine naturale, di solito un piccolo abete che veniva tagliato nel bosco e portato in casa come addobbo natalizio. In epoca industriale iniziarono il commercio degli abeti coltivati e degli abeti di materiale plastico, in vari formati e colori.

L’abete può essere portato in casa o tenuto all’aperto, viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l’Epifania. Nelle grandi città è d’uso abbellire una delle piazze principali con un grande abete.

Quando l’albero viene collocato in casa, è tradizione in Italia che nei pressi o ai suoi piedi venga collocato anche il presepe, come pure siano collocati anche i regali di Natale ben impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.

Il grande abete sloveno: orgoglio nazionale

È la seconda volta che la Slovenia dona un albero di Natale al Papa. La prima fu nel lontano 1996 con Giovanni Paolo II. “Questa per noi – spiega Jakob Stunf, ambasciatore della Repubblica Slovena per la Santa Sede –  è una bella occasione di commemorare il trentesimo anniversario del Plebiscito Nazionale dove abbiamo preso la decisione di continuare la nostra via verso l’indipendenza nazionale. Siamo molto felici e orgogliosi quindi di poter donare proprio quest’anno, dopo 24 anni, un altro albero al Papa”.

Slovenia: terra verde di foreste

E gli addobbi che sono andati ad ornare gli altri alberi di Natale più piccoli donati al Vaticano, sono stati realizzati dai nonni e dai nipotini sloveni. “Con questa iniziativa – continua l’ambasciatore Stunf – abbiamo voluto dimostrare una cooperazione tra generazioni diverse, un collegamento tra i nonni e nipoti, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria. Abbiamo usato questa occasione come una opportunità dove le famiglie con i bambini e i nonni potevano fare qualcosa di creativo e contribuire così a questa festa”. Questo maestoso abete rosso, ha 75 anni, è alto 28 metri per un diametro di 70 centimetri, e arriva dalla Slovenia sudorientale, esattamente dal comune di Kočevje, sul fiume Rinža. “Le foreste coprono circa il 60% del territorio sloveno – sottolinea sua eccellenza Stunf – siamo molto orgogliosi e le curiamo molto bene, perché solo così si può presentare questa nostra idea di creare un futuro verde, ma anche molto creativo”. 

All’accensione dello scintillante albero, era presente anche l’arcivescovo metropolita di Maribor, mons. Alojzij Cvikl, come guida della delegazione slovena. “L’albero qui presente – ha detto ai presenti il presule – quest’anno viene da una zona della Slovenia che è bagnata dal sangue di martiri dopo la seconda guerra mondiale. Proprio perciò quest’albero sempreverde

L’albero sempreverde segno dell’amore infinito di Dio

All’accensione dello scintillante albero, era presente anche l’arcivescovo metropolita di Maribor, mons. Alojzij Cvikl, come guida della delegazione slovena. “L’albero qui presente – ha detto ai presenti il presule – quest’anno viene da una zona della Slovenia che è bagnata dal sangue di martiri dopo la seconda guerra mondiale. Proprio perciò quest’albero sempreverde, vuole essere segno dell’amore di Dio che è sempreverde ed eterno. In Gesù, Dio si inchina verso ognuno di noi perché ci vuole immensamente bene e ci vuole donare la propria pace”.

da https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-12/presepe-albero-natale-papa-sanpietro.html

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‘Covid, in Fvg i dati peggiori in Italia. La sanità regionale è fuori controllo’

\u0027Covid, in Fvg i dati peggiori in Italia. La sanità regionale è fuori controllo\u0027

“Non è questo il tempo di individuare colpevoli e responsabilità, ma non possiamo far finta che questo non stia succedendo”

10 dicembre 2020

È trascorsa una settimana dall’audizione dell’Assessore Riccardo Riccardi e dei principali dirigenti delle Aziende sanitarie regionali in merito alla gestione dell’emergenza pandemica, nell’ambito dei lavori della III Commissione Consiliare permanente (competente in materia di tutela della salute), richiesta a gran voce dai Gruppi Consiliari di minoranza.

In quell’occasione, spiegano i capigruppo e consiglieri di opposizione (Pd, Patto per l’Autonomia, M5S, Cittadini e Open Fvg) in III Commissione, “abbiamo assistito a un aggiornamento sullo stato dell’arte e ad alcune parziali spiegazioni relativamente alle numerose criticità che si stavano manifestando. Non c’è stato dibattito e non abbiamo avuto modo di entrare nel merito dei singoli contesti, né tantomeno delle possibili soluzioni. Avevamo chiesto di audire non solo i dirigenti delle aziende sanitarie, ma anche i rappresentanti dei sindacati e delle categorie mediche. A oggi questa richiesta non è ancora stata accolta. Nel frattempo la situazione in regione sta precipitando. I dati collocano il Fvg fra le regioni più colpite dalla seconda ondata, addirittura la più colpita secondo il New York Times, sicuramente ai livelli più alti in Italia per numero di contagi”.

In qualità di consiglieri regionali, “riceviamo quotidianamente le segnalazioni di chi lavora dentro il sistema sanitario, dei sindaci e dei singoli cittadini che ci descrivono una situazione che sta andando decisamente fuori controllo, compromettendo nei fatti il diritto dei cittadini a ricevere cure adeguate. Non è questo il tempo di individuare colpevoli e responsabilità, ma non possiamo far finta che questo non stia succedendo. Sicuramente non possiamo essere d’accordo con il Presidente Fedriga e il Vicepresidente Riccardi quando attribuiscono la responsabilità di questa situazione esclusivamente ai comportamenti dei singoli individui o alle scelte del governo centrale. È ora evidente che, dopo la prima ondata, da parte dell’Assessore, della Direzione centrale e dall’ARCS, che avrebbe dovuto occuparsi del coordinamento del sistema, non sono stati presi tutti i provvedimenti necessari per evitare il peggio e il sistema sanitario è stato lasciato in balia di sé stesso, sorretto dal senso di abnegazione dei medici e del personale infermieristico, che ora però sono allo stremo”.

In questo contesto, sottolineano i rappresentanti delle opposizioni, “il Consiglio regionale ha il dovere di fare la sua parte nella gestione di questa emergenza e deve essere messo nelle condizioni di esercitare il suo ruolo. L’ascolto di chi sta lavorando negli ospedali e sul territorio è parte imprescindibile di questa azione. Se l’assessore Riccardi è troppo impegnato per partecipare ai lavori della Commissione – comprensibilmente –, questo non rappresenta un problema: il Consiglio regionale può lavorare anche in assenza della Giunta. A meno che non si intendano le Commissioni semplicemente come vetrina per una passerella utile solo a raccontare una parte della situazione che si è creata e che, particolarmente in questi tempi, sarebbe decisamente fuori luogo”.

https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/-covid-in-fvg-i-dati-peggiori-in-italia-la-sanita-regionale-e-fuori-controllo-/12/232841?fbclid=IwAR0AAyzLF8UXIQvXNoRPit9md_MYR6tL72Wroe91ZdSGkVNksQ1CRgtmlSw

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Dicembre nella stanza

Dicembre nella stanza

vuota mi inoltra. Duole

agli occhi quel riflesso

di sole che si insinua

dalle persiane. Sole

sul bianco soffitto

due mosche immote stanno.

Ma la vita continua dicono.

Il raggio fruga

inquieto l’ombra, sfiora

il letto intatto. Dentro

lo specchio c’è una fuga

di oggetti che ti ignorano.

Rigermina, all’inganno

del raggio, una precaria

estate. Ed ebbre, adesso,le mosche in una danza

d’amore e morte vanno.

La vita è così varia.

D’oro per un momento

palpitano nell’aria;

poi giù sul pavimento

scendono a capofitto

come la mia speranza.

(da “L’ultima libertà”, Mondadori, 1962)

https://cantosirene.blogspot.com/search?q=dicembre

Siro Angeli (Cavazzo Carnico27 settembre 1913 – Tolmezzo22 agosto 1991) è stato un poetadrammaturgo e sceneggiatore italiano.